2014·10·23 - CorSera • Virtuani·P • Neanderthal-Sapiens: l’incrocio di Dna avvenne 50-60 mila anni fa

Neanderthal-Sapiens: l’incrocio di Dna avvenne 50-60 mila anni fa

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Lo studio su un femore di uomo ritrovato nel 2008 in Siberia
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In europei e asiatici c’è meno patrimonio genetico neandertaliano di quanto finora ritenuto. Il «mescolamento» avvenne probabilmente in Medio oriente
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di Paolo Virtuani
Corriere della Sera — 23/10/2014 (giovedì 23 ottobre 2014)


•[0·1]•
In noi c’è meno Neanderthal di quanto finora ritenuto e l’incrocio genetico (‹inbreeding›) tra i nostri progenitori e i «cugini» estinti avvenne tra 50 mila e 60 mila anni fa. Sono i risultati della mappatura del più antico Dna di uomo moderno eseguita sul genoma di un Homo sapiens vissuto in Siberia 45 mila anni fa. Lo studio è stato pubblicato, condotto dall’équipe di Svante Pääbo, direttore del dipartimento di antropologia genetica dell’Istituto Max Planck di Lipsia, è stato pubblicato sulla rivista Nature.

•[0·2]• Da un femore

Nel 2008 Nikolai Peristov, un cacciatore di fossili dilettante, mentre cercava zanne di mammut rinvenne casualmente un femore sulle rive del fiume Irtysh, presso la città di Ust-Ishim in Siberia occidentale. Con la datazione al carbonio-14 risultò appartenere a un individuo di sesso maschile (aveva il cromosoma Y) di ‹Homo sapiens› vissuto 45 mila anni fa. Non è il Dna «umano» più antico sequenziato, questo risale a 400 mila anni fa, ma è il più antico sicuramente appartenente a un Sapiens (cioè noi) trovato al di fuori dell’Africa e del Medio oriente. L’équipe di Pääbo ha scoperto che il Dna dell’antico uomo siberiano conteneva in media segmenti di Dna neanderthaliano tre volte più lunghi rispetto a quelli degli uomini contemporanei.

•[0·3]• Contenuto neandertaliano

Oggi il nostro Dna contiene patrimonio genetico neanderthaliano pari a 1,6-1,8% se siamo europei, e 1,7-2,1% se siamo dell’Asia orientale (zero se siamo africani). Nell’uomo di Ust-Ishim il Dna «alieno» era invece circa il 2,3%. «Un aspetto importante che emerge», ha spiegato Alfredo Coppa, paleoantropologo dell’Università La Sapienza di Roma, «è che il rimescolamento genetico tra i due gruppi è stato marginale e il contributo dei Neanderthal non si è andato diluendo nel tempo come si era ipotizzato finora». Da questi dati gli scienziati sono riusciti a ricostruire che l’incrocio genetico Sapiens-Neanderthal avvenne tra 232 e 430 generazioni prima della nascita dell’uomo di Ust-Ishim: cioè tra 50 mila e 60 anni fa. In pratica si è stati in grado di restringere di molto il periodo del mescolamento, che finora si riteneva avvenuto in una data compresa tra 37 mila e 86 mila anni fa.

•[0·4]• In Medio oriente

Il nuovo periodo del mescolamento coincide quindi al tempo in cui i ‹Sapiens› — usciti dall’Africa da dove si erano (ci siamo) evoluti 200 mila anni fa — si trovavano più o meno in Medio oriente. Ma l’uomo di Ust-Ishim apparteneva a un gruppo di ‹Sapiens› che ancora non si era diviso in due rami: uno diretto verso l’Europa e l’altro verso l’Asia centrale e l’Estremo oriente. La nuova scoperta pone interrogativi sugli altri ritrovamenti di fossili di ‹Sapiens› in India e in Medio oriente risalenti a 100 mila anni fa. Ora gli studiosi pensano che dall’Africa sia usciti più «ondate» di ‹Sapiens›, ma i primi individui che si diressero a est si estinsero senza lasciare tracce genetiche. Mentre tutti noi deriviamo dagli ultimi gruppi fuoriusciti dal continente africano circa 60 mila anni fa.

1: Ust’-Ishim; 2: Chagyrskaya Cave; 3: Okladnikov Cave; 4: Denisova Cave; 5: Kara-Bom (da “Nature”)

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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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•[0·1]• Nel testo originale: «[…] eseguita sul genoma di un Homo sapiens [sic!] vissuto in Siberia 45 mila anni fa» perché «…Homo sapiens…» non è evidenziato in corsivo, mentre lo è nel cpv. successivo? (corretto).

•[0·2]• Nel testo originale: «L’équipe di Paabo [sic!] ha scoperto […]» il nome del ricercatore è scritto in modo diverso dal cpv. precedente, e comunque errato; dev’essere «…Pääbo…» (corretto).

•[0·3]• «[…] il contributo dei Neanderthal non si è andato diluendo nel tempo come si era ipotizzato finora»: veramente sembrerebbe proprio il contrario, visto che il 2,3% del sapiens di Ust-Ishim era superiore a qualsiasi percentuale attuale.

•[0·4]• Nel testo originale: «[…] al tempo in cui i Sapiens [sic!]» anche qui «…Sapiens…» non è evidenziato in corsivo, mentre lo è nel cpv. 0·2 (corretto, più volte nello stesso cpv.).
•[ivi]• Nel testo originale: «Ma l’uomo di Usst-Ishim [sic!] apparteneva a un gruppo di Sapiens [sic!] […]» Usst-Ishim è scritto con grafia diversa dal cpv. 0·2, e in realtà, da più di un articolo in inglese, quella corretta sembrerebbe piuttosto Ust’-Ishim (corretto qui in Ust-Ishim per adeguarlo alle altre occorrenze nell’articolo); vedi ad esempio westhunt (https://westhunt.wordpress.com/2014/10/23/ust-ishim-the-old-race/), ma anche l’articolo su “Nature” dal quale è tratta la mappa aggiunta qui sopra, in calce al testo; inoltre, anche in questo passo «…Sapiens…» non è evidenziato in corsivo, mentre lo è nel cpv. 0·2 (corretto).
•[ivi]• «[…] i primi individui che si diressero a est si estinsero senza lasciare tracce genetiche […]»: ma perché? Se i ‹sapiens› potevano “ibridarsi” con i Neanderthal, a maggior ragione potevano farlo tra di loro! Boh!?!
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http://www.corriere.it/scienze/14_ottobre_23/neandertal-sapiens-l-incrocio-dna-avvenne-50-60-mila-anni-fa-fffdb5ee-5ac7-11e4-a20c-1c0cce31a000.shtml
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