2015·10·11 - Repubblica • Bolino·F • La violenza dietro la religione

La violenza dietro la religione

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Il lato oscuro della fede di Hans Küng e Paul Ricoeur Medusa Edizioni pagg. 50, euro 8
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di Francesca Bolino
Repubblica — 11/10/2015 (domenica 11 ottobre 2015)

Riconoscere in una convinzione religiosa l’inclinazione alla violenza, significa fare autocritica. Due maestri del pensiero Paul Ricoeur e Hans Küng si interrogano e si confrontano intorno alla religione decidendo di scendere, laggiù, dove il buio da millenni ha coperto l’elemento umano più spaventoso: la violenza. Perché laddove c’è una convinzione forte, lì c’è violenza. Bisogna giungere, dice Ricoeur, al “punto dove nessuno domina” che va oltre la religione o la Chiesa in quanto fenomeno umano. Per arrivare a quel punto bisogna comprendere, accettare e poi riconoscere che tutte le religioni sono imperfette, fallibili, incomplete.

E che quell’“oltre” di cui le tante caste sacerdotali vanno narrando da secoli non è esprimibile: nessuno lo possiede. Ma nella dimensione religiosa l’uomo può riattingere l’orizzonte della speranza, in cui si collocano tanto il desiderio di una vita eticamente buona, quanto la preoccupazione della giustizia sociale. Un invito a non disperare degli uomini e del mondo.
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UN COMMENTO: impostazione vetero-sessantottina e inconcludente, di conseguenza accomodante con la religione quale essa è attualmente: fatta l’autocritica, in ogni caso, che cosa cambia?
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http://spogli.blogspot.it/2015/10/repubblica-11_79.html
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