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L’analisi collettiva compie quarant’anni

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Quarant’anni fa, nel 1975, per il moto e movimento spontaneo e libero di decine e decine di persone presto divenute centinaia e centinaia, quindi migliaia e migliaia, inaspettatamente iniziava senza alcun avviso pubblico, l’Analisi Collettiva
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di Carlo Patrignani
affaritaliani — 29/10/2015 (giovedì, 29 ottobre 2015)

Quarant’anni fa, nel 1975, per il moto e movimento spontaneo e libero di decine e decine di persone presto divenute centinaia e centinaia, quindi migliaia e migliaia, inaspettatamente iniziava senza alcun avviso pubblico, l’Analisi Collettiva, in una sede distaccata del Dipartimento di Psichiatria della Sapienza di Roma in via di Villa Massimo.

Un fenomeno, i seminari di Analisi Collettiva, che come tanti altri sarebbe dovuto durare una primavera per esser soppiantata dai primi freddi dell’inverno ed invece ha resistito, si è fatta le ossa, è cresciuta e si è sviluppata per essersi alimentata con la “Teoria della nascita”, oggetto di confronti e tavole rotonde negli Usa, in Giappone, in Spagna e a breve in Austria.

E adesso, quarant’anni dopo, eccola viva e vegeta tornare di nuovo alla Sapienza a Roma nonostante ostilità e attacchi di ogni genere.

Fenomeno unico, probabilmente irripetibile, inaspettatamente nato nel 1975 per il moto e movimento spontaneo e libero delle persone, è proseguito dal 1980 in uno studio privato in via di Roma Libera a Trastevere, quattro seminari la settimana di quattro ore e gratuiti, e ha segnato il crollo del sapere acquisito: per aver infranto la censura preventiva, ha aperto nuovi e del tutto inediti scenari sulla conoscenza della realtà umana, del pensiero e della mente umana.

In parole semplici, l’Analisi Collettiva ha scalfito e demolito, giorno dopo giorno, per il solo effetto di un pensiero certo, forte, onesto, coerente sulla realtà umana, su come e perché ci si può ammalare nei e per rapporti umani deludenti, epperò ci si può curare e guarire dalla malattia mentale, che non è malattia del cervello, nei e per rapporti umani validi, i falsi grandi pensatori: Freud e Heidegger, Basaglia e Binswanger e ha disvelato il micidiale inganno delle due R: Ragione e Religione.

Ora per festeggiare la riuscita di questo moto e movimento spontaneo e libero di migliaia e migliaia di persone, transitate nel fallimento della libertà assoluta contro qualsiasi autorità propugnata dal ’68 rivoluzionario finito nella droga, nel terrorismo e nella conversione religiosa, e nel fallimento del mito dell’uguaglianza umana, icona delle ideologie di sinistra che hanno, come il comunismo, dominato il mondo, psichiatri e psicoterapeuti (Luigi Cancrini), filosofi (Giacomo Marramao), economisti (Claudio Gnesutta, Stefano Fassina), fisici (Pietro Greco), biologi e neonatologi, si sono dati appuntamento per domani e poi per il 6 novembre all’Aula Magna della Sapienza.

Protagonista indiscutibile di tale fenomeno spontaneo e libero che ha sovvertito e scardinato, con e per la prassi di ricerca sulla realtà umana, lo ‹status quo› dello scibile umano, è lo psichiatra antifreudiano per eccellenza, Massimo Fagioli, che fu chiamato dall’Università di Roma per fare nel ’75 delle supervisioni a giovani psichiatri.

“Fino a quando, dopo un’interruzione avvenuta il 4 novembre 1975 — racconta lo psichiatra in una intervista a Left — l’11 interpretai la fantasia di sparizione e il gruppo di quindici psicanalisti se ne andò. Al loro posto ci fu un afflusso di decine e decine di persone il 13 gennaio del 1976 una ragazza dal fondo della sala disse ‘ho fatto un sogno’. Quella fu la grande svolta perché io invece di dire: ‘questo no, l’interpretazione dei sogni si fa nello studio privato’ ho risposto. Questo è il cardine di tutta la storia dei 40 anni”.

Fagioli è l’autore della Teoria della nascita, su cui poggia questa prassi di ricerca: fu enunciata nel 1971 nel libro ‹Istinto di Morte e Conoscenza› rieditato nel 2010 da ‘L’Asino d’oro’, cui ne seguirono altri tre nel ’74-’75, ‹La Marionetta e il Burattino› e ‹Teoria della nascita e castrazione umana› e quindi, nel 1980, ‹Bambino, donna e trasformazione dell’uomo›, anche questi rieditati da ‘L’Asino d’oro’ rispettivamente nel 2011, nel 2012 e nel 2013. Accanto a questi quattro fondamentali libri, Fagioli ha ne ha dati alle stampe altri 16 che raccolgono le lezioni tenute all’Università di Chieti e gli articoli pubblicati dal 2006 sul settimale Left, di cui è collaboratore.

Le due giornate del convegno, organizzato da Paolo Fiori Nastro e Federico Masini, entrambi della Sapienza, dalla rivista Il Sogno della Farfalla, dal settimanale Left, dalla casa editrice L’Asino d’oro e dall’Associazione Amore e Psiche, “intendono proporre una riflessione sui rimandi della Teoria della nascita di Fagioli non solo in psicoterapia e in psichiatria, ma anche — si legge in una nota — in ambito economico, antropologico, filosofico e nelle scienze naturali”.

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