2015·10·31 - CorSera • Boncinelli·E • Quei «buchi» tra i neuroni che il cervello riempie di ricordi

Quei «buchi» tra i neuroni che il cervello riempie di ricordi

__________
Lo studio su «Science»
==========
Al microscopio Le proteine e gli zuccheri fanno spazio alle nuove informazioni
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
di Edoardo Boncinelli
Corriere della Sera — 31/10/2015 (31 ott 2015)

Per quanto possa sembrare strano, noi non conosciamo ancora quasi niente su dove e come sono conservati i nostri ricordi, che costituiscono per noi un patrimonio inestimabile. Sappiamo che prima si fissano per breve tempo in un organo chiamato ippocampo, dove durano per secondi o minuti. Una parte di quelli si fissano poi per sempre o quasi, e costituiscono il tesoro delle nostre conoscenze. È di questo secondo tipo di ricordi, detti a lungo termine, che non conosciamo la sede e il meccanismo di immagazzinamento, anche se tutti siamo conviti che ciò avvenga nella nostra corteccia cerebrale e consista essenzialmente nell’allacciamento di nuovi contatti, detti «sinapsi» fra una specifica cellula nervosa, neurone, e tutte le altre. Ma come si formano questi nuovi contatti nervosi? Forse cominciamo a capirlo. La rivista ‹Science› pubblica una notizia estremamente interessante, ripresa da una comunicazione al Congresso Mondiale di Neuroscienze in corso negli Stati Uniti. I neuroni sono normalmente circondati da una fitta rete di molecole, prevalentemente proteine e zuccheri, che fu già notata alla fine dell’Ottocento dal nostro Camillo Golgi, ma di cui ignoravamo assolutamente la funzione, al punto di ritenerla un fenomeno irrilevante. Ebbene, si osserva oggi che intorno a una cellula nervosa che sta fissando un ricordo si viene a creare una sorta di buco in questa fitta rete. Il neurone che sta per immagazzinare un ricordo [*], attraverso la formazione di nuovi contatti, si viene a trovare relativamente libero dalla rete di proteine e zuccheri che lo circondava fino a un attimo prima [**], e che continua a circondare tutti gli altri neuroni! La notizia appare clamorosa per l’importanza dell’argomento e per l’abbondanza delle indicazioni sperimentali, seppure indirette, che appaiono sostenerla. Intanto la rete di proteine e zuccheri che circonda i neuroni, detta Pnn, che sta per perineneuronal [=perineuronal?] network, è piuttosto stabile, 180 minuti in media, che rappresenta un’eternità per un topo, l’animale nel quale sono condotti gli esperimenti in oggetto, mentre per esempio le proteine che si trovano all’interno dei singoli neuroni vengono sostituite ogni poche ore. L’evidenza più diretta viene dalle osservazioni microscopiche: intorno al neurone che si presume stia per immagazzinare un ricordo a lungo termine si osserva una temporanea rarefazione della rete Pnn, un vero e proprio buco. Se si impedisce la formazione di un buco, si pregiudica l’apprendimento del ricordo in oggetto, mentre se si distrugge un buco già formato, si cancella il corrispondente ricordo, per esempio negativo [***]. Alterazioni della rete si osservano in alcuni pazienti schizofrenici [****]. La formazione dei buchi è rallentata nei problemi di apprendimento e esaltata nella creazione di ricordi allucinatori indotti dall’uso di certe droghe. Se tutto questo verrà confermato, si tratterà di un enorme avanzamento della conoscenza e di un indubitabile aiuto nel trattamento dei problemi della memoria, tanto ridotta che esasperata.

_____________________
ANNOTAZIONI E SPUNTI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
[*] Dunque l’autore dà per scontato che un ricordo (del tipo: “al mio 37° compleanno ho assaggiato il gelato al melone e mi è piaciuto assai”) sia immagazzinato in un singolo neurone; e un neurone può contenere un solo ricordo o più d’uno? La memorizzazione di un ricordo può comportare la cancellazione di un altro? Cosa lega il comportamento fisico del neurone all’esperienza soggettiva del ricordo? Tutto questo non è chiaro.
[**] Come viene selezionato il neurone che deve immagazzinare un certo ricordo? Per quale motivo si forma il “buco” nella rete? Non pare proprio verosimile che a decidere siano proteine e zuccheri!
[***] Dunque basta il “buco” per immagazzinare il ricordo, ma se la Pnn è stabile solo per 180 minuti, che ne è del ricordo dopo queste 3 ore?
[****] «Alterazioni della rete si osservano in alcuni pazienti schizofrenici»? Ma non si trattava di topi? Come si è passati da topi a pazienti, e per giunta schizofrenici?
_____
http://segnalazioni.blogspot.it/2015/10/corriere-31.html
http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera/20151031/281998966324881/TextView
¯¯¯¯¯