2015·11·11 - StampaScienze • Pinna·N • Il computer che impara come un cervello umano

Il computer che impara come un cervello umano

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Si chiama Annabel: parla, risponde e ragiona come un bambino di quattro anni. Il progetto sviluppato fianco a fianco da Università del Nord Sardegna e Università di Plymouth
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di Nicola Pinna (Sassari)
La Stampa - TuttoScienze — 11/11/2015 (mercoledì 11 novembre 2015)

Sa contare almeno fino a tre e conosce i nomi dei videogiochi. Ma non è ancora in grado di descrivere i capelli di una persona. Annabel parla, risponde e ragiona come un bambino di quattro anni, ma in realtà è un computer. Il primo software che riproduce il cervello umano: un sistema composto da 5 milioni di neuroni capace di interagire e soprattutto di apprendere. Non ha conoscenze di base e tutto quello che è in grado di capire e di dire l’ha imparato interagendo con l’uomo. Nel corso della sperimentazione ha dimostrato di essere cresciuta, e non poco, ma Annabel [=ANNABELL!] (acronimo di Artificial Neural Network with Adaptive Behavior Exploited for Language Learning) sembra essere destinata a fare ancora passi in avanti. Diventerà più saggia e svilupperà ancora meglio le sue conoscenze, seguendo più o meno lo stesso percorso di un uomo.

La scoperta, che sta già facendo discutere il mondo scientifico internazionale, è stata fatta a Sassari nell’ambito di un progetto che ha visto fianco a fianco l’Università del Nord Sardegna e quella di Plymouth. «Dire che abbiamo riprodotto il cervello umano forse è eccessivo – commenta con prudenza il coordinatore dell’equipe sarda, Bruno Golosio – Diciamo che abbiamo creato un modello che sfrutta lo stesso meccanismo di apprendimento dell’intelligenza umana. Partendo da quella che noi chiamiamo la “tabula rasa”. Questa scoperta, infatti, offre un contributo importante al grande dibattito sull’acquisizione delle competenze da parte dell’uomo: qualcuno sostiene che ci sia la cosiddetta “grammatica universale innata” e qualcun altro, come noi, tenta di dimostrare che le nostre funzioni cognitive dipendono dall’interazione con il mondo circostante. Annabel ci aiuta a dire proprio questo».

Lei infatti non aveva conoscenza linguistiche “precodificate” e ha imparato a parlare grazie alla comunicazione con un interlocutore umano. Attraverso due processi studiati scientificamente: la plasticità sinaptica e il gating neurale. Grazie a 1500 frasi di input, le stesse che abitualmente le mamme dicono ai bambini piccoli, Annabel ha prodotto 500 risposte: nomi, verbi, aggettivi, pronomi e altre parti del discorso. Per il mondo scientifico è un grande passo in avanti e la scoperta metà sarda e metà inglese (insieme al gruppo sassarese di Bruno Golosio, allo studio ha partecipato l’equipe dell’università britannica guidata da Angelo Cangelosi) è stata appena pubblicata sulla rivista internazionale ‹Plos One›.

D’ora in poi i progressi di Annabel dipenderanno dal numero di neuroni che i ricercatori decideranno di far interagire tra loro. Quelli sfruttati finora saranno quasi certamente raddoppiati e il software potrà offrire l’intelligenza a un robot più sofisticato, con vista e tatto, capace di localizzare oggetti nello spazio e di controllare i movimenti.

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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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•[§·1]• «[…] interagendo con l’uomo»: in che modo interagisca con l’uomo la rete neurale non è specificato e non è facile comprendere: si tratta di testi scritti, messaggi elettronici, suoni o altro? «5 milioni di neuroni»? Altrove sta scritto 2 milioni (cfr. qui analogo articolo su “Nuova Sardegna”). «[…] seguendo più o meno lo stesso percorso di un uomo»: l’essenziale sta forse proprio in quel “più o meno”.
•[§·2]• «scoperta»? Il termine sembra usato in modo quantomeno improprio. Eppure nel passaggio viene anche ripetuto. La “grammatica universale innata” è sostenuta da Chomsky e dai chomskiani.
•[§·3]• «ha imparato a parlare […] con un interlocutore umano» sembrerebbe implicare che l’interazione sia avvenuta tramite comunicazione verbale. Viene la curiosità di sapere: in quale lingua? Italiano, sardo, o inglese? (La ricerca è stata condotta «fianco a fianco da Università del Nord Sardegna e Università di Plymouth»)
•[§·4]• «il software»? Si tratta di un software auto-generato (tramite apprendimento)? Il sistema non partiva da una situazione iniziale di «tabula rasa»?
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